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Obiettivo efficienza energetica
Sfide, strumenti e opportunità per il nostro Paese
Con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030, l’Italia ha posto l’accento sulla necessità di un cambio di passo nella politica energetica e ambientale del nostro Paese attraverso cinque aree di interesse - efficienza energetica, decarbonizzazione, sicurezza energetica, mercato interno, ricerca & innovazione- delineando per ciascuna le misure previste per assicurarne il raggiungimento. In particolare, l’obiettivo di risparmio del PNIEC per il 2030 ammonta a 9,3 Mtep/anno di energia finale che per il 60% dovranno essere assicurati dalla prestazione degli edifici di nuova costruzione e dagli interventi di riqualificazione energetica di quelli esistenti.Si tratta di un obiettivo di rilievo, tenuto conto che ad oggi il settore civile è responsabile di circa il 45% dei consumi finali di energia e del 17,5% delle emissioni dirette di CO2 del nostro Paese. Per raggiungere gli obiettivi energetici e di riduzione delle emissioni delineati nel PNIEC, garantendo al contempo anche benefici economici e sociali, è dunque indispensabile un progressivo rinnovamento del parco immobiliare nazionale anche in una prospettiva di miglioramento del comfort e del benessere delle famiglie e di una maggiore accessibilità all’energia per i soggetti più vulnerabili, mitigando i costi sociali della transizione energetica.Ma non solo. Perché se guardiamo al tema economico le ricadute sono notevoli;secondo recenti stime, un investimento di 200.000 euro in efficienza energetica è in grado di assorbire due occupati diretti e uno nell’indotto. In particolare, abbiamo calcolato che dall’avvio del meccanismo delle detrazioni fiscali nel 2007, gli oltre 3 miliardi di investimenti attivati ogni anno,in media, hanno creato oltre 31.000 posti di lavoro i diretti e circa 16.000 nell’indotto. Inoltre, a differenza di altri settori tecnologici nei quali siamo stati fortemente debitori verso l’estero, nel nostro Paese esistono tecnologie mature e radicate che consentono di accelerare senz’altro lo sviluppo economico e industriale nel campo dell’efficienza energetica.Per raggiugere l’obiettivo di risparmio del PNIEC è e sarà fondamentale il ruolo del trasferimento tecnologico: come ENEA puntiamo a stimolare lo sviluppo di un nuovo modello che metta insieme sistema produttivo nazionale,consumatori, Pubblica Amministrazione e mercato, e a fornire nuove tecnologie al servizio dell’efficienza energetica nei vari settori (illuminazione,trasporti, edilizia, climatizzazione, ventilazione e refrigerazione) per metterle
a disposizione delle PMI, il fulcro dell’economia italiana. Sarà così possibile avviare e consolidare una filiera industriale ‘Made in Italy’ sostenibile e di alta qualità, con benefici per economia, ambiente e clima.In effetti l’efficienza energetica è uno tra i settori prioritari d’intervento del nostro piano triennale che per il periodo 2020-2022 prevede in totale oltre 420 milioni di euro per investimenti in nuove infrastrutture, 280 nuove assunzioni e il rafforzamento delle attività di ricerca, di sostegno dell’innovazione e di trasferimento di tecnologie avanzate. Ma per attivare un processo spontaneo e virtuoso che massimizzi i ritorni positivi degli interventi di efficientamento è necessario rimuovere anche le barriere amministrative, economiche o finanziarie, per investimenti sia di piccole che di grandi dimensioni; tra gli ostacoli nel percorso verso l’efficientamento energetico, infatti, rileviamo in particolare gli elevati costi d’investimento, la scarsa consapevolezza dei potenziali risparmi, le difficoltà di accesso agli incentivi.Per questo è necessario sviluppare strumenti finanziari volti a facilitare la riqualificazione degli edifici, come l’Energy Performance Contract (EPC) e le forme di partenariato pubblico privato (PPP), che potranno contribuire a realizzare a pieno il loro potenziale. Non solo. Le azioni dell’ENEA, in qualità di Agenzia Nazionale per l’efficienza energetica, nell’ambito dell’attuazione del PNIEC prevedono il supporto tecnico al raggiungimento degli obiettivi della strategia di rinnovamento del parco immobiliare a lungo termine, ma anche alla valutazione dei progetti presentati nell’ambito del Programma di riqualificazione energetica della Pubblica Amministrazione centrale (PREPAC);
la realizzazione del Portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici per valutare l’efficacia degli strumenti finanziari esistenti e programmare eventuali azioni migliorative; il rafforzamento della collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) per favorire l’accesso al credito per le ristrutturazioni edilizie e ridurre la percezione del rischio degli operatori privati; la redazione delle linee Guida per i Contratti di Prestazione Energetica(EPC); l’attività di informazione per affiancare gli Enti Locali ed agevolarli
nell’utilizzo degli EPC e la formazione degli tecnici della PA; la realizzazione di uno sportello unico virtuale all’interno del Portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici che consentirà al cittadino di avere informazioni dettagliate sulle soluzioni più idonee a migliorare la prestazione energetica del proprio immobile, sia dal punto di vista tecnico (soluzione progettuale),
sia economico-finanziario (incentivi fiscali); la redazione di un documento congiunto ENEA GSE per valutare lo stato degli strumenti finanziari messi in campo. Ulteriori passi in avanti saranno effettuati attraverso la promozionemdell’Ecobonus, il meccanismo delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici: a dicembre 2019 il numero di pratiche gestite è pari a 3.600.000 (circa 300.000 all’anno) con investimenti per un totale di 38,8 Mld e un risparmio energetico totale valutato in 16.400.GWh/anno.
Grandi opportunità anche dal “Bonus casa”, ovvero gli interventi di ristrutturazione edilizia che comportano risparmio energetico e/o utilizzo di fonti rinnovabili per cui ENEA dal 2018 produce strumenti di informazione per i cittadini e di aggiornamento professionale per gli operatori del settore, con oltre 500.000 richieste di accesso all’incentivo e oltre 950.000 interventi eseguiti.Non da ultimo occorre menzionare il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE) che ha raccolto in un’unica piattaforma circa 1,5 Ml Attestati di Prestazione Energetica (APE) di unità immobiliari presenti nei Catasti di regioni e province autonome consentendo di completare l’armonizzazionedella certificazione energetica a livello nazionale,ma anchele diagnosi energetiche obbligatorie che ENEA raccoglie ogni quattro anni per le imprese energivore e grandi imprese: ad oggi sono circa 25.000, sulle
quali ENEA svolge anche controlli di tipo documentale e in situ.In definitiva, guardare al PNIEC come acceleratore del sistema economico e spingere sulla leva fiscale per favorire interventi di efficientamento sugli immobili esistenti e di messa in sicurezza sismica degli edifici, potranno contribuire a potenziare quel binomio “crescita e sostenibilità” necessario per conseguire
gli obiettivi ambiziosi che il nostro Paese si è posto.Obiettivo efficienza energetica Sfide, strumenti e opportunità per il nostro Paese.
*Le informazioni sono da ritenersi puramente indicative si consiglia di verificare con proprio consulente energetico le norme in vigore